Preparazione e predisposizione della struttura architettonica di un presepe
Per realizzare un presepe solido e resistente al tempo, è fondamentale che tutti i componenti dell’ opera siano saldamente fissate ad una base, generalmente ricavata da un compensato o multistrato. Questa struttura portante ha una funzione sia delimitativa svolge anche un ottimo ruolo di aiuto per il posizionamento di impianti elettrici, ed effetti di vario genere. Il supporto consentirà anche di trasportare il presepe in maniera più pratica e maneggevole sarà inoltre utile per l’inserimento del boccascena e del fondale del cielo, ovvero la parte terminale del presepe che fornirà una visione più profonda dello spazio sfruttato. Questa tecnica viene largamente utilizzata per la progettazione di diorami, ovvero di riproduzioni sceniche in 3 d , forniti di un ‘ apertura che consente all’ osservatore di osservare l’ opera.
Nella foto che segue si può notare il piano di appoggio costruito con cantinelle in legno e MDF quest’ ultimo è un materiale particolare ottenuto da scarti industriali, attraverso particolari procedure di pressatura di residui legnosi, molto più economico di altri derivati come compensati e affini. Prestate attenzione all’intelaiatura che servirà per il sostegno del boccascena e del cielo che delimita lo spazio a disposizione anche in altezza. Il fissaggio avviene sempre con viti per consentire alla struttura di essere anche smontabile all’ occorrenza. E’ importante inoltre valutare l’eventuale peso che il piano deve sostenere. Per strutture grandi occorre rinforzare il piano con aggiunte di assi di legno nella parte posteriore.
Ecco un esempio di realizzazione di un piano con dei rinforzi all’ interno per permettere di caricarlo con pesi maggiori.
E’ doveroso specificare che, qualora si decidesse di costruire un presepe di grandi dimensioni, si possono realizzare più piani strutturali d’ appoggio, distanziati gli uni dagli altri. Ciò permette di agevolare il lavoro e sviluppare le varie scene su più livelli, consentendo all’ osservatore di avere una veduta più ampia e realistica dei paesaggi, nel pieno rispetto delle regole della prospettiva.
Esempi di presepi in esecuzione sul piano d’appoggio
Altra cosa da fare è quella di testare la disposizione dei personaggi all’ interno della struttura, per poterle adattare al meglio sia al piano che al boccascena .
Come è chiaro dalle immagini precedenti, il presepe poggia saldamente su una base indipendente per poterlo direzionare a proprio piacimento.
Realizzare le strutture , primo secondo e terzo piano , in modo indipendente può essere utile per poter interscambiare il presepe, con annessa possibilità di spostare e modificare le scene senza difficoltà, sempre nel pieno rispetto delle proporzioni.
nell’ immagine precedente viene mostrato come montare una scena presepistica su un piano saldo , verso il lato possiamo notare il palco che sorregge tutta l’ opera, e i piani indipendenti delle scene.
Le strutture architettoniche
Le strutture si suddividono in primarie e secondarie, in relazione alla postazione che occupano nell’ opera. La struttura primaria è quella che ospita generalmente la natività, saremo noi a stabilire dove collocare quest’ ultima, in base al nostro progetto. La Natività, data la sua importanza all’ interno dell’ opera dovrà essere posizionata in un punto ben visibile del primo piano, poiché rappresenta la scena cardine del mondo presepiale. In base al punto di vista dell’ osservatore, la natività assumerà la sua personalissima interpretazione, sia da parte dell’ ammiratore che da parte dell’ artista. Una natività situata centralmente, evidenzia più il contesto spirituale, mentre una posizione più defilata punta a sottolineare la parte artistica, così come un posizionamento più interno e meno vistoso. Con queste osservazioni, non voglio assolutamente condizionare la vostra fantasia, potrete preferire l’inserimento della Sacra Famiglia in posizione meno rilevante per far luce sulla venuta di Cristo sulla terra e sull’origine della diffusione del suo messaggio che nasce da un contesto umile, povero e semplice. La Natività può essere collocata su un piano secondario ed essere valorizzata con l’ uso di effetti luminosi che verranno spiegati in seguito. Non perdete di vista che tutta l’ opera deve modellarsi intorno alla sua scena principe, in maniera armoniosa e senza limitazioni. L’ idea del progetto presepiale dovrebbe avere come punto di partenza proprio la Natività e il suo posizionamento, per questo motivo un progetto valido deve tener conto sia delle proporzioni, degli eventuali effetti prospettici sia della collocazione dei personaggi che deve essere in armonia con il contesto. Basterebbe solo la scena della Natività per realizzare un presepe, ma per dare valore aggiunto ed imponenza è necessario arricchirlo con altre strutture, ovvero con abitazioni e manufatti tipici dello stile che si è scelto.
Le strutture primarie, vanno collocate all’ interno del primo piano del presepe, esse , data la posizione, saranno più vicine all’ occhio dell’ osservatore e dunque necessiteranno di maggiore cura e rifinitura dei dettagli. Si possono arricchire con particolari strutturali, come scale, balconi, colonne, capitelli, cupole o quanto altro che rientri nello stile scelto in fase progettuale. Un consiglio che voglio darvi è quello di non esagerare con i particolari strutturali, procedete con armonia senza esasperare i caratteri tecnici delle strutture.
La costruzione di una casa o comunque di un locale destinato alla vita sociale, può essere realizzato con tecniche e materiali differenti.
Poliuretano, materiale utilizzato per la costruzione di una casa:
Ottimi risultati vengono perseguiti grazie all’ uso di questo materiale, infatti grazie alla modellazione delle pareti con l’ uso dei vari attrezzi si possono realizzare edifici di livello.
Il poliuretano, acquistabile presso esercizi commerciali per l’edilizia, si presenta in fogli ricoperti di una carta scura che deve essere tolta per mezzo di un taglierino, facendo attenzione a non rovinare troppo la superficie. Lo spessore dei fogli oscilla dai 2 cm ai 6 cm, si usa di solito uno spessore di 2 cm.
Una volta eliminata la carta da entrambe le parti, si procede con la carteggiatura della superficie, per darle una consistenza liscia e per eliminare i residui di colla che la rendono leggermente più rigida. È sufficiente utilizzare la carta vetrata sulla parte del foglio che resterà a vista.
Fasi di lavorazione del poliuretano
Togliere la carta dal poliuretano, prima senza ausilio di attrezzi , poi con un taglierino per rimuovere anche i residui più insidiosi, la carta va eliminata da entrambe le parti, anche se una sola parte sarà quella visibile e quindi sarà quella meglio pulita e carteggiata.
Tagliare la sagoma intera della casa e successivamente aiutandosi con una matita e squadra, si disegnano le porte, le finestre, le fratture dell’intonaco e tutto ciò che dovrà essere sagomato sul foglio di poliuretano.
Tagliare con un taglierino, ricordando che la lama deve essere sempre ben affilata per garantire una buona incisione, evitando imperfezioni sugli angoli del materiale.
Se realizzate rotture dell’intonaco o se comunque volete realizzare mattoni, è necessario dopo averli disegnati, inciderli con due tagli obliqui creando un solco ed eliminando il materiale in eccesso. L’incisione non deve essere troppo precisa perché i mattoni o le pietre, specie se antiche, sono irregolari e devono avere spessore diverso sul piano dell’intonaco, con angoli arrotondati e smussati.
Per simulare l’usura data dal tempo, si consiglia di aiutarsi con delle lime o della carta vetrata, spazzola metallica, pietre, cortecce di vario tipo.
È possibile aggiungere anche delle strutture in rilievo che verranno incollate con della colla a caldo. Nell’esempio illustrato vengono tagliati dei listelli in poliuretano aiutandosi con un righello, che saranno usati per creare gli stipiti delle porte e delle finestre, una volta incollati sui bordi dell’intelaiatura degli infissi. Questi listelli possono essere dello spessore desiderato e eventualmente lavorati con carta vetrata e taglierino per creare dei particolari architravi.
Costruite tutte le pareti che ci occorrono dobbiamo assemblarle su un piano. E’ possibile creare le pareti degli edifici con l’utilizzo di fogli di carton-gesso, la cui incisione .più artificiosa rispetto al poliuretano, consentirà la realizzazione di mattoni e pietre più o meno regolari di ottima qualità ed effetto realistico. Il carton-gesso, offre un risultato finale di qualità superiore rispetto al poliuretano, e permette un’ immediata colorazione una volta realizzata la parete. A differenza del poliuretano per la colorazione, ha bisogno di essere stuccato con il gesso o stucco, questo permette l’applicazione dei colori. La stuccatura, che verrà effettuata per mezzo di piccole spatole e pennelli, deve avere un minimo spessore per non compromettere la lavorazione precedentemente effettuata con le lame. La copertura del poliuretano con il gesso deve essere eseguita in modo da ottenere un risultato molto levigato , per questo consiglio l’ uso della carta smeriglia (carta vetrata). L’applicazione del gesso sul poliuretano avviene con un pennello e con piccole spatole, e’ necessario prestare attenzione durante la fase di preparazione dell’impasto, dobbiamo ottenere un gesso della giusta consistenza. Se utilizziamo un pennello , dobbiamo ottenere un impasto più liquido, per poter stendere con più facilità sulla superficie.
Nelle immagini strutture montate e incollate e successivamente stuccate in superficie per eliminare tutte le giunture e i difetti che naturalmente si creano tra le diverse parti.
Nelle immagini vengono riportati esempi di case in poliuterano dotate di strutture complesse, infatti è possibile trovare balconi, stipiti, colonne e altro oggetti di arredo architettonico, inoltre è possibile osservare case assemblate sui piani, in cui si nota il posizionamento dei tetti, gli edifici devono essere prima stuccati, per coprire gli spazi che si possono creare.
E’ possibile aggiungere, scale colonne e ulteriori piani per rendere il paesaggio più suggestivo e movimentato, ma si può procedere anche con l’ aggiunta di trabeazioni o cornici e eventuali abbellimenti strutturali realizzati anche in materiali diversi come il legno o la balsa , il metallo o il vetro sempre incollati con colla a caldo o colla vinilica.
Le strutture in poliuretano sono assemblate sui piani fissandole con colla a caldo, e procedendo con la stuccatura di parti di unione tra le varie pareti aggiungendo anche altre strutture in rilievo.
Qui vi illustriamo una casa realizzata in poliuretano con evidenti tagli in corrispondenza delle incisioni. In questo modo prima si taglia il pezzo che si vuole lavorare e poi lo si inserisce più all’ interno rispetto alla parete in modo che si simuli l’ intonaco distaccato, infine con il gesso si sfumeranno i bordi per simulare il distacco.
Il Polistirene e il Polistirolo materiali per la costruzione delle case per i presepi
Il polistirene e il polistirolo sono materiali comunemente usati nella realizzazione del nostro presepe. La differenza sostanziale rispetto ad altri materiali è la loro leggerezza , la tecnica usata per incollare le varie parti e la stuccatura delle pareti. Useremo in questa lezione alcuni di questi materiali in commercio si spessore tipico di 2 cm.
Per strutture più grandi si possono usare spessori anche fino a 4 cm. Naturalmente lo spessore va studiato anche in funzione della grandezza del personaggio e della struttura che si sta realizzando.
Tipicamente per personaggi dai 20 ai 25-26 cm uno spessore di 2 cm va benissimo senza particolari modifiche. Nel caso si vogliano spessori minori, occorre modificare lo stesso in prossimità di finestre e porte. Infatti è solo in corrispondenza delle aperture che si ha la sensazione dello spessore del muro.
Ritornando al polistirolo e al polistirene , vogliamo ricordare innanzitutto che, essendo dei materiali che si sciolgono con il calore , per la loro incisione e taglio si usano delle punte o dei fili a caldo. Per incollare la struttura non si può usare la colla a caldo e si usa infatti la colla vinilica o dei stucchi appositi per il polistirolo. Il materiale è reperibile nelle rivendite per edilizia, in differenti spessori e soprattutto con grana diversa. E’ proprio in questo che si differenzia la qualità del materiale. Infatti, come molti sanno si presenta con la tipica struttura a palline, se si riesce a trovare un materiale più compatto il lavoro ne beneficerà. Nelle foto che seguono tre tipologie di materiale: polistirene estruso e polistirolo.
Come nel caso precedente la prima cosa da fare è il disegno delle facciate con le porte e le finestre. Come esempi realizziamo un muro e una casa con del polistirene di due diversi colori e tipologie. Ricordarsi che esistono in commercio anche attrezzi per tagliare il polistirolo con filo caldo o per incidere , per esempio il pirografo, per il quale è possibile controllare la temperatura della punta. Tipicamente dovremo fornirci di un saldatore
Se la grana del materiale è molto fine allora è possibile usare un taglierino per incidere la parete. Lo stesso viene usato per tagliare porte e finestre e tutte le aperture della casa. La prima cosa da fare è tagliare la sagoma della casa con un taglierino in base alle esigenze e dopo aver calcolato le dimensioni e l’ ingombro della stessa. Tagliare poi le porte e le finestre. Nel disegno della sagoma si abbozzano anche le linee orizzontali e eventualmente quelle verticali dei mattoni che saranno il rivestimento del muro. Ci si prepara all’ incisione del polistirolo con un saldatore, un taglierino e una spazzola d’ acciaio. Si comincia a incidere a caldo il materiale stando attenti a non inalare i fumi , si consiglia un locale areato o uno spazio aperto per questo lavoro.
Dopo aver passato per la prima volta il saldatore, il muro si presenta inciso, ma in modo innaturale e troppo artificiale ,con linee sono troppo squadrate e angoli troppo vivi, la superficie, è troppo levigata ed omogenea, dunque sarà necessario un lavoro ulteriore con una spazzola d’ acciaio e un taglierino.
La spazzola d’ acciaio serve per ottenere una superficie rugosa e più usurata, e per arrotondare gli angoli, il taglierino serve per creare dislivelli fra i mattoni e per cambiare la loro forma e renderli più realistici. Questa operazione va ripetuta più volte se si vuole ottenere un effetto più vicino alla realtà. Successivamente si procede con la lavorazione del muro con il saldatore, a più riprese cercando di alternarsi con l’uso della spazzola e del taglierino. Il muro dopo una lavorazione meticolosa e continua va lavorato con una raspa metallica per eliminare i residui e arrotondare gli spigoli dei mattoni. Adesso il muro è pronto per essere incollato e stuccato.
E’ necessario che le linee orizzontali siano parallele al terreno come devono essere perpendicolari quelle verticali. Le pareti una volta finite vengono assemblate con colla vinilica e stuzzicadenti, che, inseriti negli angoli, terranno ben salda la struttura. Dopo l’ incollaggio delle pareti bisogna fare in modo che i mattoni, in prossimità degli angoli ,risultino continui , per ottenere ciò si incide l’ angolo in maniera tale da ottenere questo effetto.
Prima della stuccatura della casa, costruiamo un’ altra struttura con sovrastrutture in rilievo e mattoni, servendoci di un foglio di polistirene, questa volta di colore e grana leggermente differenti da quello utilizzato in precedenza. Anche in questa occasione si disegna la casa sulle sagome precedentemente tagliate a misura del progetto del presepio. Successivamente si procede con il taglio delle porte e delle finestre. Come nel caso precedente si utilizza un saldatore, un taglierino e una raspa metallica per eliminare i residui e arrotondare gli spigoli dei mattoni.
Disegniamo, a ridosso dell’ arco, la struttura portante dove applicheremo materiale in rilievo per simulare i mattoni . Con un taglierino ricaveremo dal materiale in eccesso, ottenuto dal taglio della casa, delle sottili strisce. Le strisce tagliate possono essere usate per realizzare architravi in rilievo intorno alle porte o alle finestre, apponiamo dei quadratini di questo materiale intorno all’arco, tagliandoli opportunamente e incollandoli con colla vinilica.
La fase successiva è quella di incidere interamente di mattoni, in questo caso possiamo utilizzare la raspa metallica per rendere rugosa la superficie dei mattoni e per far aderire ù il gesso.
In alternativa possiamo usare la carta vetrata per variare l’ altezza e la superficie dei mattoni, oppure possiamo inserire gli architravi intorno alle finestre. Le parti in rilievo possono essere realizzate in polistirolo o poliuretano ed incollate con colla vinilica, o fissate con stecchini o chiodi che poi possono, dove necessario, essere rimossi.
Per favorire l’ incollaggio con la colla, la superficie del materiale deve essere estremamente pulita, cioè priva di residui e polvere, e stesa con pennello. Dopo aver inciso e dopo aver applicato con colla vinilica eventuali strutture in rilievo, si passa alla fase di incollaggio delle pareti e poi alla stuccatura della struttura completa, per incollare le pareti si possono usare stecchini o chiodi , come precedentemente detto, inseriti all’ interno degli angoli o dove preferite. Prima di procedere alla stuccatura delle pareti occorre correggere gli angoli.
Dopo si procede con la stesura di un velo di gesso sulla parete e la copertura con lo stesso degli angoli e dei difetti. La stuccatura avviene solitamente con gesso o stucco miscelato anche con colla vinilica in opportune quantità, sono sufficienti poche parti diluite in acqua prima di mescolarla con il gesso.
Prestate attenzione al gesso , perché qualora non dovesse avere una salda presa sulla parete di polistirolo, implicherebbe un ulteriore operazione che la renda più aderente.
Occorre, infatti, creare piccoli fori sulla parete insieme ad un passaggio con carta abrasiva, o raspa metallica, in modo da rendere la superficie abrasiva, in questo modo il gesso aderirà alla parete e non si distaccherà con il tempo, è utile anche aggiungere Vinavil all’ acqua quando si miscela il gesso.
Il gesso, come nel caso di case in poliuretano o altri materiali, deve essere steso con pennello prima e poi con la spatola ove necessario. Se vogliamo ottenere un effetto antichizzato, è sufficiente aggiungere nel gesso sabbia o terriccio molto fine. Se le pareti hanno dimensioni elevate, si rischia , dopo la stesura del gesso, di avere pareti deformi ,per evitare questo è necessario rinforzare con compensato o assicelle di legno per ottenere rigidità e meno deformità.
La stesura del gesso sulla parete avviene prima con un pennello e del gesso abbastanza liquido poi appena il gesso inizia ad indurire, si utilizza lo stesso per stuccare i buchi , i sottotetti , gli angoli e per simulare in alcune parti l’ intonaco.
Si stende il gesso , in questo caso si usa scagliola, perché possiede un tempo si essiccazione più lungo, quando il gesso inizia ad indurire si procede con la modifica degli angoli delle case con una spatola ,anche dall’ interno per rinforzare la struttura.
Si continua a lavorare il gesso sulla parete, evitando di coprire gli interstizi tra i mattoni , altrimenti si vanifica tutto il lavoro di incisione, per questo il gesso deve essere sempre molto liquido in modo da essere steso con il pennello
Un trucco per creare un effetto di intonaco usurato dal tempo è quello di spolverare la parete, posta su un piano orizzontale, con gesso, dopo averla spruzzata con acqua. Dopo la spolveratura si spruzza con acqua il gesso per dotarlo di una conformazione molto rugosa e realistica. Durante l’ illuminazione del presepe, le pareti in polistirolo potrebbero riflettere la luce, dunque è necessario passare una mano di colore denso (normalmente nero o marrone a tempera) nella parte interna per evitare questo spiacevole effetto.
Prima di questa operazione si devono stuccare all’ interno angoli e sottotetti, che sono le parti in cui filtra più facilmente la luce. Questa operazione viene fatta prima dell’ incollaggio di tutte le pareti della casa, lasciando una parete libera per poter lavorare all’ interno. Le pareti più visibili dall’ esterno , che costituiscono gli interni delle case, vanno anch’ esse stuccate, se è stato usato il polistirene è opportuno passare con la raspa metallica per far aderire il gesso alla parete che verrà poi, colorata con colori tenui ad acqua . Se invece ci sono della parti in rilievo o effetti di mattoni da far risaltare, anche per le pareti interne, si opta per la tecnica del chiaroscuro.
Strutture in polistirene (parte seconda) per i presepi
Il polistirene è acquistabile in pannelli di diverso spessore e colore. La vostra selezione avverrà in base alla vostra esperienza, ma la scelta dei pannelli più densi è quella maggiormente più utilizzata.
Ideare la struttura della case con l’ uso del polistirene, non richiede una grande vena artistica, anche quando si realizzano strutture più complesse. Il materiale è largamente utilizzato per strutture molto grandi e complesse tipo acquedotti, ponti, mura, archi oppure per applicazioni su pareti di case. Il polistirene si acquista in negozi di materiale edile, venduto in diversi tipi che si differenziano dal colore e dalla struttura interna che può essere più o meno densa.
Per realizzare una struttura occorre ritagliare dapprima una sagoma in polistirolo con il disegno del manufatto che si vuole realizzare e successivamente applicare i mattoncini, creati in precedenza con polistirene compatto , incollandoli con vinavil. Per rendere i mattoncini più rugosi e quindi per antichizzarli, utilizzate la spazzola d’acciaio e il taglierino.
Nella figura sottostante mostriamo la costruzione acquedotto romano, con base in polistirolo rivestita con mattoncini in polistirene incollati. Sono stati creati rettangoli di polistirene levigati negli angoli con carta vetrata la superficie è stata trattata con una spatola di acciaio in modo da creare movimenti o protuberanze.
I mattoni sono stati poi incollati l’ uno all’ altro in modo da essere perfettamente aderenti, potete aiutarvi utilizzando stuzzicadenti o spilli per sorreggere i mattoni in situazioni difficili.
Qui è stato necessario operare con accortezza, per ottenere una struttura armonizzarla al contesto, tutto è stato studiato nel dettaglio , sono state valutate le dimensioni dei mattoni per evitare differenze notevoli negli spessori o nella larghezza dei mattoni .
Si procede il lavoro di incollaggio del materiale sulla superficie in polistirolo realizzando anche trabeazioni, architravi e tutto ciò che desiderate utilizzando sempre lo stesso materiale.
Arrivati a questo punto si può procedere in due direzioni;
Applicare una velatura di gesso liquido con aggiunta di materiale granuloso, tipo sabbia, cenere stucco pronto grezzo, per nascondere eventuali errori e per rendere aderente il colore di base ad acqua con terre naturali ;
oppure procedere con una passata densa di colore di base e con la successiva stuccatura di alcune parti con gesso misto a sabbia fine o altro materiale, in questo caso si otterrà un effetto migliore perché il gesso tende a nascondere le lavorazioni soprattutto sulla superficie del materiale.
Nel caso si voglia mantenere la superficie con la rugosità che si è creata con la spazzola d’ acciaio o altro attrezzo conviene usare la seconda tecnica.
Ricordate che arrotondando in misura maggiore i mattoni, si necessiterà di una stuccatura maggiore, poiché vengono scoperte aree maggiori, inoltre ricordate che gli angoli della struttura devono essere naturalmente adiacenti e senza distacchi. Se si decide di costruire una colonna in pietra viva, utilizzate pietre più grandi alla base, diminuendone la larghezza man mano che si sale, in modo da alleggerire la struttura anche dal punto di vista visivo.
Adesso proviamo a costruire una semplice parete di una casa usando questa tecnica . si opera con il polistirene compatto, possibilmente con superficie rugosa, altrimenti dovrete con l’ ausilio di attrezzi renderlo tale.
Vi mostro un tipico esempio di costruzione di un arco con questa tecnica; si utilizza il polistirene, in questo caso del tipico colore azzurro. Si realizzano creando prima, la base di lavoro ovvero la sagoma o le sagome delle facciate della casa, utilizzate sempre il polistirene. Ritagliate le porte e le finestre e aggiungete una base, le pareti laterali e il tetto direttamente in polistirene, in modo che la struttura risulti un blocco unico, removibile e facilmente lavorabile. Fissate il tutto con strisce di iuta imbevute nel gesso all’ interno, e fissate con vinavil e viti di fissaggio. Realizzate strisce di dimensioni differenti tra loro e con spessore disuguale, tagliatele munendovi di un filo caldo che vi permettere di ottenere diversi spessori. Adesso prendete una facciata dell’ edificio e disegnatevi le porte e le finestre , la facciata potrete realizzarla sia in polistirolo che in polistirene, a seconda del materiale che avete a disposizione. Successivamente rendete rugose le strisce create in precedenza con spazzole d’ acciaio , rulli e sassi.
Una volta ottenute queste strisce, ritagliate dei mattoni con una sagoma a piacere, in base alla tipologia che vogliamo riprodurre, le tipologie sono determinate dalla tradizione del luogo d’ origine della pietra e del manufatto, per questo motivo documentatevi e raccogliete foto di centri storici e altro
I mattoni si incollano sulla superficie con colla vinilica oppure con colla a caldo, vanno sagomati smussando gli angoli e servendosi di un taglierino creeremo difetti e tagli superficiali.
Terminato il lavoro di installazione dei vari elementi, si procede con la stuccatura che avviene con l’ uso di tufina o sabbia fine mista con un po’ di gesso o fondi di caffè o cenere. Ricoprite la superficie con questo materiale asciutto e poi con unno spruzzino di acqua bagnatela per favorire il fissaggio.
La stessa miscela può essere applicata non solo a secco, ma si può miscelarla con acqua e applicarla a pennello sulla parete. Per la stuccatura usiamo cenere , sabbia fine e grossa mista a gesso, o usare anche caffè.
Il gesso deve essere in quantità minore per poterla amalgamare, inoltre , errando le dosi, si rischia di avere un’ eccessiva copertura sul lavoro svolto in precedenza. Questo lavoro permette di ottenere composti con varie granulometrie che donano un effetto estremamente reale.
Il prodotto ottenuto successivamente va posto in acqua e gesso scagliola, ricordate che il tutto deve avere una consistenza liquida per poterla stendere con il pennello.
Utilizzate il pennello per togliere, quando ancora il composto è bagnato , residui per evitare un eccessiva coprenza dei mattoni che sono stati lavorati.
A fine lavorazione con una spazzola eliminiamo i residui , aumentiamo opportunamente le fughe troppo coperte e definiamo il lavoro rendendolo più realistico . La colorazione avviene con un fondo scuro , solitamente marrone con aggiunta di un pizzico di blu, sempre dopo la totale asciugatura della stuccatura.
Nell’ immagina questa abitazione viene realizzata utilizzando esclusivamente polistirene anche nella parte di tetto e tegole architravi e altro, che vengono fissati sulla superficie dell’ abitazione .
Qui parte della struttura è realizzata con tecnica catalana con intonaco grezzo, vedere la lezione apposita.
Utilizzando questa tecnica si possono costruire strutture realistiche, come nell’ esempio riportato dove è immortalato un presepe realizzato dai maestri Floris, Pigozzi Bombelli.
La stuccatura può avvenire anche utilizzando polvere di sughero , polverizzata finemente. La grana del materiale viene selezionata, più o meno grossa, in base alla risoluzione che si vuole ottenere.
Eccovi una foto dove viene riportato un esempio di realizzazione in un corso, in questo caso, il fondo si applica in maniera antecedente alla stuccatura, successivamente si elimina il residuo dai mattoni.
Qui è illustrata l’ effetto dei mattoni e della case realizzate con questa tecnica.
Introduzione all’uso del carton-gesso per i presepi
Il carton gesso è largamente usato nei presepi, vi illustro brevemente come è possibile utilizzarlo. I fogli di carton-gesso sono di grandi dimensioni e sempre reperibili nei negozi che forniscono materiali per l’edilizia, dunque è necessario dapprima tagliare la sagoma della facciata della casa o del muro che si intende realizzare. Successivamente, si elimina solo da un lato la carta che riscopre il gesso del foglio, con l’ aiuto di una spatola e dopo aver inumidito la superficie più volte.
Disegnate le finestre, le porte e i mattoni da intagliare con un taglierino o anche con una sega ed eliminate il materiale in eccesso, per questa operazione potete anche utilizzare un seghetto alternativo con lama fine.
La parete così ottenuta va incollata su una struttura di sostegno, che si può ottenere con legno o poliuretano , utilizzando colla a caldo o vinilica. Per definire i mattoni sulla superficie, è necessario incidere con un oggetto rigido ed appuntito come ad esempio un punteruolo, solo dopo aver bagnato la stessa con abbondante acqua. no, incollata con vinavil o colla a caldo.
L’esempio sottostante illustra con chiarezza quanto riportato nella spiegazione.
Il carton gesso dopo la fase d’ incollaggio può presentare delle rotture, ottime per accentuare l’ effetto del tempo e di usura. Dunque, se volete, non ricorrete alla correzione di tali crepe, ma lasciatele per ottenere un effetto più naturale invece, se non vi entusiasma questo effetto, optate per la stuccatura che coprirà il tutto.
Dopo aver saldato la struttura, si può procedere con l’ incisione del materiale, cercando di attenersi fedelmente al progetto designato in partenza e quindi rispettando tutte le regole prospettiche e le varie proporzioni.
Nell’ immagine si evidenzia la fase di incisione di una superficie, in cui sono stati disegnati i mattoni. L’ incisione della parete avviene per mezzo di un punteruolo, essa deve essere costantemente bagnata per poter consentire la sua lavorazione, questo avviene per via della secchezza del gesso.
Lo step successivo riguarda l’ incollaggio degli elementi di rilievo, qui è doveroso procedere con vinavil o con gesso denso, vi sconsiglio l’ uso della colla a caldo, perché non aderisce alla superficie del carton gesso, a causa della sua composizione.
Per l’ incisione dei mattoni in carton gesso, si procede con poca precisione e cercando di simulare l’ effetto del tempo. Ricordate che la parte di carta che non eliminiamo del carton gesso, non va rimossa, per scongiurare il pericolo di rottura, data la fragilità del materiale.
Per l’ effetto realistico delle pareti vi consiglio il cemento grigio a presa rapida, una volta infatti che viene inciso si mette la parete orizzontale, si seleziona un colore di base per i mattoni e poi si ricopre di cemento la stessa. Successivamente spruzzate acqua per far riemergere tutti i mattoni resi meno visibili dal cemento.
Incisa e colorata la parete è pronta per questa lavorazione. Come ultimo passo, per rendere evidenti i mattoni si può ritoccare il colore, sfumando i contorni e la superficie.
Nella foto è presente il lavoro finito in cui è evidente l’ effetto realistico della malta e le sfumature che assumono i mattoni lavorati in questo modo. Finite le pareti, è necessaria la foderatura interna delle stesse con l’ uso di cartoncino scuro o colorazione densa ed omogenea con colore nero.
Cartongesso utilizzi per il presepe, seconda lezione
Solitamente si utilizza uno spessore medio di carton gesso , all’ incirca cinque mm, utilizzate comunque uno spessore inferiore al centimetro, eccetto in casi di strutture dalle dimensioni imponenti , in cui si possono si utilizzare spessori più ampi, opportunamente rinforzati con apposita struttura in laminato in ferro.
La prima operazione riguarda come sempre il progetto della scena presepiale che si ha in mente, la seconda riguarda la realizzazione del piano su cui collocare le strutture.
Il taglio va eseguito con cautela e pazienza in modo da essere più precisi possibile , non vi preoccupate se alcuni angoli possono rompersi avrete sempre modo di correggerli con il gesso nelle fasi successive.
Il passaggio seguente riguarda l’ incollaggio della parete in cartongesso su una struttura che lo possa sostenere scongiurando il pericolo di rotture indesiderate. Si opta in questo caso per il poliuretano o per polistirolo o legno. Prima cosa, si trasferisce il disegno sul poliuretano, si taglia e per ultimo si incolla il cartongesso sullo stesso, usando colla a caldo o vinavil.
Prima di questa operazione è consigliabile togliere nella parte posteriore del cartongesso, in prossimità degli angoli delle finestre e delle porte, un po’ di carta per evitare che la stessa risulti un problema in fase di rifinitura degli angoli stessi.
Per facilitare il lavoro bisogna bagnare la superficie del materiale per renderla morbida ed eliminare volta per volta i residui. Otterremo una polvere molto sottile, questa polvere di gesso può essere usata con la colla vinilica per particolari tipi di stuccatura, ad esempio i tronchi degli alberi realizzati in filo di ferro. Questa operazione va svolta fino a quando non si raggiunge la profondità desiderata di incisione, in relazione all’ effetto finale che si vuole ottenere. Per strutture in rilievo, tipo architravi, cornici di porte e finestre, usate polistirene o cartongesso incollati con colla vinilica, come visto in precedenza, ricordate che la colla a caldo su cartongesso non ha presa.
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Nelle foto vi è illustrata l’ incisione del cartongesso con un punteruolo, per smussare i bordi e la superficie usate piccoli scalpelli e raspa metallica, invece per eliminare i residui usate un pennello asciutto.
Una volta pronte le facciate passate alla fase successiva, queste possono essere lavorate ulteriormente aggiungendo parti in rilevo oppure stuccando le parti visibili di adesione del cartongesso con la base sottostante in prossimità di porte finestre e aperture. Per ottenere un effetto malta tra i mattoni non incollate tempestivamente le facciate, esse dovrebbero restare isolate e poggiate su un piano per procedere con la lavorazione.
Poi si procede con la colorazione della facciata con un colore di base , non un fondo, ma un colore di tonalità vicino a quella che vorremmo dare ai mattoni.
Successivamente fate cadere sulla superficie , posta su un piano, cemento o gesso in polvere distribuendolo in maniera uniforme, prima di questo passaggio si può miscelare al cemento grigio o bianco colore in polvere (le terre naturali), ad esempio ocra, nero o marrone per avere un colore della malta più naturale.
Il cemento va applicato con un pennello asciutto per raggiungere gli interstizi e rimuovere le impurità dalla superficie dei mattoni. Bagnate la superficie in modo da far confluire il cemento nelle incisioni, vedrete che il colore con il cemento si sfumerà e gli interstizi otterranno il tipico effetto della malta.
Se non volete ottenere questo effetto i mattoni non avranno un così spiccato spessore e per la colorazione si dovrà utilizzare la tecnica del chiaro- scuro. Le pareti si potranno incollare appena sarà finito il lavoro di incisione, ricordate di realizzare lo spessore dei muri in coincidenza delle porte e delle finestre e di incidere gli angoli delle case per ottenere un senso di continuità della struttura.
Il cemento bianco è utilizzato per simulare malta più chiara.
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Le facciate incollate devono essere stuccate per ridurre i difetti negli angoli e nei sottotetti, il tetto , invece, viene aggiunto con vinavil e viene realizzato con del compensato. Se sono presenti mattoni in prossimità degli angoli si devono correggere , in modo da dare continuità all’ angolo stesso, stuccandoli con il gesso e modellandoli con il punteruolo. Vanno corretti anche altri elementi come ad esempio gli stipiti delle porte, delle finestre e dei tetti, tutto utilizzando gesso o stucco ed infine vanno incise sugli angoli per rendere continua la struttura ed evitare che i mattoni non acquisiscano la loro naturalezza.
Se posizionate i tetti , solitamente realizzati in compensato marino incollati con colla vinilica, per ottenere solidità è doveroso praticare piccoli fori, per inserire le viti, queste stabilizzeranno il tetto fermo evitando il suo naturale effetto bianco dovuto all’ umidità del gesso utilizzato per stuccare.
Adesso la casa è pronta per essere posizionata e fissata sulla base, dopo si procederà con la stuccatura di angoli interni , stipiti delle porte e delle finestre , rifinitura con aggiunta di trabeazioni o architravi , tetti, costruzione pareti interne , predisposizione dell’ illuminazione e la fase finale della colorazione.
Altro materiale utilizzato per la costruzione di strutture è il cartone
Economico, facile da reperire ed estremamente modellabile. Gli attrezzi utilizzati per assemblarlo sono forbici, lame, graffette metalliche e collanti di vario genere. Per questo materiale è indispensabile la sua copertura con gesso per poter essere colorato, ma offre meno possibilità di arricchimento architettonico, ma comunque può essere utilizzato per la costruzione di piccole ed economiche strutture, soprattutto in ambito casalingo. Le foto seguenti mostrano l’uso del cartone, come viene intagliato dopo essere stato disegnato, tenendo conto della proporzione con i personaggi che si vogliono utilizzare. Per realizzare aperture, i tagli vanno eseguiti sui margini orizzontali e al centro dei verticali in modo da poter piegare, verso l’interno, le parti in eccesso che con l’aggiunta di altre strisce interne, creeranno lo spessore delle pareti. Durante il ritaglio del cartone, si possono creare lievi incisioni anche sugli spigoli verticali, in modo da permettere una piegatura esatta.
Sulla struttura il gesso va applicato con una spatola in maniera molto delicata, fate attenzione alla consistenza del gesso che deve essere denso in modo da aderire alle pareti. Un altro materiale largamente usato per fare i presepi è la iuta, una fibra tessile adatta per la riproduzione di sacchi per il trasporto del caffè, frutti e leguminose, reperibile presso negozi addetti alla vendita di prodotti agricoli e da giardinaggio. La juta, dopo essere stata ricoperta dal gesso, può essere utilizzata per creare strutture più irregolari come grotte e pareti naturali. Se si vuole creare una struttura del genere, è necessario dapprima creare la struttura che reggerà la iuta, con l’ utilizzo di carta e cartone o di altro materiale che possa essere utile, in modo da sostenere il peso del gesso che andremo ad applicare, in questo modo, non otterremo opere dal peso troppo elevato.
Nelle immagini viene mostrata una base d’appoggio in polistirolo sulle quali sono state modellate montagne o colline. Sulla struttura creata a sostegno viene apposta la tela della iuta e su quest’ ultima viene applicato del gesso dalla consistenza liquida per permettere la penetrazione nella fibra del tessuto.
Applicato il gesso liquido, si opera sulla superficie. Ultimata la modellazione si spolverizza il gesso in polvere che si posizionerà sulla superficie , assorbendo l’ acqua in eccesso , prima che l’ essiccatura volga al termine definitivamente. La iuta può essere anche imbevuta interamente nel gesso e poi stesa sulla struttura creata a sostegno, si può scegliere indifferentemente l’una o l’ altra tecnica a seconda delle esigenze e del tempo a disposizione. Se optate per la seconda tecnica, tenete presente che la iuta imbevuta nel gesso cola di liquido misto acqua e gesso e quindi si rischia di sporcare e danneggiare altre parti del lavoro. Le montagne che si trovano all’orizzonte vanno realizzate con la seconda tecnica descritta, ma devono essere modellate con pareti molto più lisce e meno rugose delle colline e dei rilievi più vicini all’occhio dell’ osservatore, in questo modo si otterrà un deciso effetto di lontananza.
Costruire la cupola araba in gesso
Per costruire una cupola araba , presente solo sulle sinagoghe e in alcuni casi sulle case nobili, dobbiamo riempire mezzo pallone da calcio con il gesso dopo averlo immerso in un secchio contenente sabbia, la stessa fa in modo che il peso del gesso non deformi la cupola alla sua sommità.
Il Gesso una volta indurito crea la cupola. Nell’ immagine la cupola è stata costruita in maniera grezza , non perfettamente liscia, come nella realtà, ma c’ è sempre modo per modificarla e renderla perfettamente liscia e questo grazie all’ uso della carta vetrata
Strutture secondarie per presepi
Per strutture secondarie si intende un insieme di manufatti strutturali come case, muri, colline e quant’altro va ad inserirsi nel piano non diretto all’approccio visivo, ovvero il secondo piano.
In questa parte si creano oggetti architettonici meno impegnativi rispetto al primo piano, perché hanno dimensioni minori e posseggono meno particolari strutturali.
La struttura secondaria ha la funzione di dare profondità al lavoro e le tecniche principali ed i materiali utilizzati sono uguali a quelle della struttura primaria. Spesso, in questa parte di lavoro, i materiali maggiormente usati sono la iuta ed il gesso, che permettono la costruzione semplice e veloce di alture e colline aventi la funzione di coprire parte dell’orizzonte, in modo da agevolare la chiusura dell’insieme più regolare alla visione umana, specie se si rappresenta un paesaggio di tipo agreste.
Nelle immagini che seguono , si nota che più ci si allontana dal primo piano e meno saranno definite le rocce. Ricordate di appellarvi alle regole delle prospettiva e della proporzione, perché anche se più distante dall’ occhio dell’ osservatore, gli errori di questo tipo risultano comunque evidenti.
Finitura delle strutture secondarie dei presepi
La finitura delle strutture e, in modo particolare, quella di case ed edifici abitativi, comporta l’inserimento di oggetti d’arredo e di elementi architettonici di rifinitura.
Per ottenere un lavoro soddisfacente e concordante alle caratteristiche della realtà, è opportuno che le strutture siano connotate da elementi caratteristici dello stile proposto.
In particolare bisognerà inserire, dopo l’assemblaggio delle pareti e delle varie parti costruite, elementi come stipiti, architravi, tetti, cornicioni, fasce, grondaie, scale, pavimenti, colonne, etc..
L’inserimento di tali elementi deve essere effettuato con cautela e delicatezza in maniera tale da non incorrere in danneggiamenti alla struttura. Le immagini che seguono, illustrano esempi di arricchimenti strutturali e finiture. Da notare le finestre realizzate con balsa, le grondaie in rame, i camini in poliuretano, le tegole in terracotta ed altri particolari come il tetto con una grondaia , le finestre, una pergola.
Costruzione case per presepi con la tecnica Catalana
La costruzione di case con la tecnica Catalana è molto simile a quella delle case realizzate con carton-gesso. La differenza sta nella struttura che viene composta su misura dal presepista in maniera semplice e veloce.
La prima cosa da fare è utilizzare una base in polistirolo, poliuretano o anche in legno, dipende dall’ ampiezza dell’ architettura che si vuole realizzare.
La base di polistirolo è la base portante della parete in gesso.
Lo stile catalano comporta un importante uso del gesso come materiale di base. Dunque disegniamo sul polistirolo la facciata della casa che si vuole riprodurre con finestre e porte, opportunamente proporzionate ai personaggi e curanti della prospettiva. Prendiamo un pezzo di polistirolo e tracciamo le porte e le finestre con annesse aperture.
Tagliamo le sagome delle porte e delle finestre e estraiamo per un dal taglio di circa 1,5 cm, se si utilizziamo il polistirolo da 2 cm rimarranno 0,5 cm all’ interno del taglio stesso.
Dopo questa operazione è necessario possedere dei listelli di legno o altro materiale (per esempio delle striscioline di polistirene) che apporremo intorno al pezzo per creare bordi rialzati, preferibilmente del medesimo spessore del muro che sporge dalle porte. La scatola che si viene a creare costituisce la base su cui coloreremo il gesso per dar vita alla facciata.
Ricordiamo che il gesso non è perfettamente aderente al polistirolo, se quest’ ultimo non viene opportunamente trattato. Per trattare il polistirolo occorre un primer oppure si procede con la lavorazione della superficie con una spatola o un taglierino.
Prepariamo la base della casa solo dopo aver tagliato porte e finestre, con annessa aggiunta di listelli esterni che creeranno la cassaforma dove depositare il gesso a colata o a spatola.
Dopo questo lavoro, preparate il gesso che dovrà essere filtrato, dobbiamo ottenere un gesso senza grumi al suo interno.
Utilizzo del gesso per colata per la costruzione dei presepi
Se il gesso deve essere colato all’ interno di una cassaforma dobbiamo azzeccare la giusta consistenza se vogliamo inciderlo dopo la sua essiccazione .
Si mette il gesso nell’ acqua in modo da ottenere un composto con consistenza simile a quella del latte. Lasciatelo riposare fino a quando assumerà la consistenza di uno yogurt , solo allora sarà possibile colarlo all’ interno.
Il tipo di gesso idoneo per questa lavorazione è la scagliola, poiché anche se bagnata potrà essere lavorata con facilità.
Si potrà procedere con l’ incisione solo dopo la totale essiccatura, servendosi di un punteruolo o altri attrezzi. Si noterà che all’ interno delle porte e delle finestre fuoriusciranno i due strati realizzati, allora dobbiamo lavorarli stuccandoli oppure creandoli direttamente in fase di colaggio, incrementando lo spessore della porta di quanto si desidera. Lo step successivo prevede l’ incisione del materiale per creare mattoni , architravi e intonaci.
Utilizzo del gesso per spatolata per la costruzione dei presepi
Un’altra tecnica è quella della spatolatura, essa prevede che il gesso venga preparato come descritto antecedentemente , ma si attende un tempo maggiore per ottenere la consistenza di una ricotta, solo allora sarà possibile applicarlo sulla parete di polistirolo che viene trattata con tagli e piccoli fori per permettere l’ adesione del gesso. Aiutandosi con una spatola stendetelo sulla superficie in maniera omogenea e compatta. Al termine della asciugatura si disegna e poi si comincia ad inciderlo.
Per permettere la perfetta aderenza delle diverse parti del gesso e la conseguente sovrapposizione, bagnate il gesso costantemente. La casa, dopo la colatura del gesso e lo spostamento delle porte all’ interno, creerà la parte interna delle porte automaticamente e in maniera perfetta. Ultimata la fase di asciugatura del gesso si inizia l’ incisione della superficie della casa , con l’ ausilio di piccoli scalpelli usati generalmente per l’ incisione del legno. Si procede con l’ incisione del materiale, cercando di simulare dei mattoni e l’ intonaco della casa.
Dall’ immagine si evidenzia il lavoro di incisione che porterò alla costruzione della parete, con un ulteriore aggiunta di gesso sui lati dell’ incisione si simula l’ intonaco.
Eccovi esempi di lavori del Maestro Pigozzi, in cui vengono mostrate case realizzate con tecnica catalana interamente in gesso con base in polistirene o polistirolo.
Incisione polistirolo per un muro romano sui presepi
Per costruire un muro romano, si prendono lastre di polistirolo e si incollano con vinavil una sovrapposta all’ altra, queste vanno sagomate, cercando di rispettare i canoni progettuali del progetto creato. Otterremo dunque un sandwich che sarà la nostra base di lavoro.
La base, una volta asciugata va sagomata servendosi di taglierini o seghe a mano in modo da arrotondare e modella re i bordi. Una volta sagomata a piacere si inizia a scolpire con un saldatore la superficie , aiutandosi con una riga si tracciamo le linee orizzontali e poi quelle verticali.
Non vi preoccupate se alcune sono storte o troppo profonde, l’ importante è che l’ insieme sia gradevole. Il lavoro seguente sta nel rompere letteralmente alcune parti cercando di simulare il distacco di parti, anche evidenti. In tal modo si vogliono simulare gli effetti del tempo.
La fase successiva consiste nella gessatura con gesso liquido negli interstizi e sulla superficie dei mattoni. Se li vogliamo rendere più ruvidi , o si utilizza una spazzola di acciaio prima della gessatura, oppure si può aggiungere un po’ di sabbia fine all’ impasto.
Tecnica Catalana seconda variante per la costruzione dei presepi
Questa tecnica è molto simile alla catalana, ma a differenza dobbiamo colorare immediatamente il gesso, in modo da ottenere la base di colorazione desiderata. Si utilizzano colori molto scuri, vanno bene le tempere o anche le terre naturali.
Tecnica comodissima, usata spesso per montagne e terreni, noterete che durante l’ incisione si della fuga essa assumerà istantaneamente una colorazione adeguata che non necessiterà di un ulteriore ripasso di colore di fondo scuro.
Un trucchetto consiste nell’ utilizzare un punteruolo che scava solo in determinate parti, questi taglietti serviranno per incidere i mattoni successivamente sempre utilizzando un punteruolo. Noterete che i mattoni si evidenzieranno autonomamente dalla parete.
Ecco alcune fasi di questa tecnica di alcuni maestri tra cui spunto io, Fabio Modeo
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Piccole case in polistirene per i presepi
In questa sezione illustro la costruzione di case in polistirene per un villaggio in lontananza. La loro grandezza non permette di usare attrezzi come taglierini per creare i mattoni e le tegole dato le dimensioni ridotte, ma utilizzeremo una matita o una mina che il fungeranno da punteruolo per le nostre incisioni. Il lavoro inizia con la creazione di un blocco di polistirene avente la forma della casa che vogliamo riprodurre.
La struttura va disegnata ed incisa con un taglierino a ridosso di porte e finestre, con la matita si incidono i mattoni , la forma delle finestre e le porte.
Per ultimo si abbassa il livello delle porte e delle finestre aiutandosi con il taglierino o con un altro attrezzo. Stesso discorso vale per il tetto, esso sarà inciso per creare le tegole e lo si lavorerà con la punta della matita. Nell’ immagine mostriamo un esempio in cui viene realizzato un piccolo paese in lontananza.
Potete arricchire il lavoro costruendo altre strutture in secondo piano. La casa non necessita del gesso, infatti per colorarla si utilizza colore acrilico denso o cementite oppure colori con terre naturali molto densi. Come detto in precedenza, si disegna e si elimina il primo velo con un taglierino operando sulla parte che risulta più dura da lavorare.
Poi con l’ aiuto di una matita si incide la superficie per ottenere ciò che desideriamo , dalla porta ai mattoni. Sulla superficie si può stendere una leggera velatura di gesso liquido e sabbia fine o cenere, oppure si può procedere direttamente con la stesura del colore . nella parte esterna della casa si può applicare una leggera velatura di gesso e sabbia fine o cenere per riproporre il movimento dell’ intonaco.
Un piccolo paese realizzato con l’ utilizzo di questa tecnica.
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Esistono differenti tipi di stuccatura. Il gesso viene usato come base, ma consiglio di utilizzare gesso scagliola per la sua caratteristica più morbida e cremosa utilizzabile con spatolatura . Nel primo caso si miscela il gesso e lo si applica sulla superficie senza l’ aggiunta al suo interno di altri materiali. La stesura del gesso procede con un pennello morbido e quando la solidificazione ha inizio, si usa la spatola per gli angoli e per creare effetti di intonaco. Il gesso viene preparato lasciandolo riposare in acqua, la sua consistenza dovrà essere simile a quella del latte, dopo qualche istante inizierà ad assumere una consistenza tipo ricotta , lo noterete , perché sarà possibile tagliarlo con la spatola. Il gesso in questo caso viene apposto su una parete lavorata in gesso, questa operazione di intonacatura viene fatta soprattutto quando si ha poco tempo a disposizione e si deve ultimare il lavoro in breve tempo. Se si vuole riprodurre l’ effetto rottura o di intonaco cadente , con una spatola rompete la superficie della parete con tagli per simulare dei distacchi, se necessario passare una mano ulteriore di materiale per rendere la superficie più liscia. Il gesso essiccato e poi bagnato può essere inciso nuovamente per ottenere particolari effetti. Un altro modi di procedere è quello che prevede l’ aggiunta di materiale fino al gesso tipo tufina o intonaco pronto oppure dell’ arbazzana , dei fondi di caffè o cenere; per rendere il materiale più grossolano mischiatelo con il gesso per renderlo più grumoso e ruvido ed ottenere dell’ intonaco che somiglia a quello che si produceva anni addietro. Si prepara una miscela a secco di residui fini di lavorazione del gesso , gesso secco nuovo, cenere o caffè e si miscela, in un altro recipiente si prepara del gesso con la tecnica consueta e lo si applica sulla superficie , poi a pioggia si lascia cadere il preparato precedentemente cercando di creare un effetto di intonaco vecchio , infine si eliminano i residui della lavorazione. Nelle zone dove ci sono distacchi di intonaco solitamente si usa un pennello con gesso molto denso e picchettando la superficie con lo stesso o con una spazzola d’ acciaio per ottenere un risultato ancora più ruvido.
Eccovi mostrati i risultati di un intonaco grezzo realizzato con le tecniche descritte. La tecnica spagnola di stuccatura delle fughe dei mattoni prevede la preparazione di una specie di buiacca ottenuta con gesso come legante , in piccola quantità , caffè o polvere di marmo o sughero tritato , ovvero tutto ciò che può far ottenere un materiale dotato di differenti grane.
Il composto viene utilizzato per coprire gli interstizi tra i mattoni applicandolo unito ad acqua sulla superficie.
Tecnica mista per la creazione di presepi
Detta tecnica mista poiché prevede la fusione di due tecniche la catalana e quella del polistirene.
Nel primo esempio figura mostra una parete in polistirene in cui lo stesso materiale viene inciso invece di essere incollato.
L’ incisione avviene con una matita o con un punteruolo, le parti intonacate sono costruite in gesso miscelato a residui di lavorazione. Quando il gesso inizia la sua essiccazione viene “grattato” il residuo di gesso per permettere l’ adesione di piccoli residui che simulano l’ intonaco vecchio.
La tecnica che vi mostriamo parte dalla solita tecnica catalana con piccole modifiche che utili per rendere realistica la parete.
Una volta preparato steso e inciso , come nel caso del polistirene si utilizza una buiacca di proprio gradimento per simulare la malta all’ interno delle fughe.
Prima di procedere con questa operazione si possono rendere differenti i mattoni tra loro con gesso e creando movimento. Vi mostriamo l’ effetto successivo alla singola colorazione dei mattoni.
In caso di realizzazione di intonaci utilizzate gesso misto a scarti di lavorazione, gesso granulare, sughero tritato finemente oppure sabbie di diverse granulometrie che si possono addizionare al gesso stesso o grattati sul gesso fresco.
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I mattoni possono definirsi con l’ incisione diretta sul gesso, anche nelle zone più ardue da raggiungere. In seguito illustrazione di gli effetti ottenuti con uso delle boiacche nelle fughe.
Risultato finale successivo alla colorazione, si noteranno tutti i processi di lavorazione della parete.
Esempi di tecniche di Fabio Modeo, ovvero me medesimo, in cui utilizzo polistirene, gesso e buiacche varie. In questo caso la buiacca l’ ho realizzata con caffè , sabbia, colla delle piastrelle e colla di coniglio frullata finemente. Tale accortezza fa in modo che la buiacca mantenga il suo colore scuro anche dopo essere essiccata.
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Esempi di muri rustici con tecniche miste e buiacche speciali , polvere di tufo , caffè , cenere e colla di coniglio.
Muretti a secco e muretti vari, pavimenti stradali per presepi
Nelle foto seguenti realizzazione di un muretto con mattoni in polistirene molto spessi. La particolarità sta nell’ uso di piccole stuccature e nel posizionamento per evitare di usare buiacche andando direttamente alla colorazione per creare un vero muretto a secco.
Si procede all’ incollaggio e alla stuccatura leggera con un misto di cemento , gesso e polvere di tufo o terriccio per eliminare i maggiori difetti e per coprire i buchi più vistosi.
Si colora con un fondo e poi si procede alle successive sfumature con altre passate di colore.
Si può usare un misto di cemento, gesso e terriccio spolverato sulla superficie e poi spruzzato per dare un effetto di antico e vissuto.
Nell’ esempio seguente un altro tipo di muro con una buiacca che prevede colla di coniglio in polvere come legante , l’ effetto è molto realistico. Ognuno può prepararsi diverse miscele di buiacche e poi provarle per capire quali sono le migliori per l’ effetto desiderato.
Un esempio di utilizzo di polistirene per creare piccoli muretti , la superficie è stata trattato con un grosso sasso dando dei colpi per creare buchi e tagli che poi vengono rifiniti con un taglierino. Poi tutto viene colorato .
Il muro viene posizionato e armonizzato all’ insieme
Viene poi apposto un pavimento con composto da piccole tessere in polistirene e poi colorato e stuccato usando cemento e terriccio
Ciao Fabio, i miei più sentiti complimenti, il mio hobby riguarda la modellazione di kit in scala di vetture da rally, e volendo creare delle piccoli diorami di ambientazione trovo molto interessante questi tuoi insegnamenti e tecniche presepistiche che a mio avviso possono essere utilizzati anche in altri ambti. Una domanda, sento parlare del 3 piano o boccascena, che in pratica se non ho mal capito corrispondono a seconda delle rappresentazioni ad esempio montagne o rilievi in lontananza, cosa che può’ interessarsi molto, dove posso reperire informazioni al riguardo?
Grazie mille e complimenti ancora
Hermoso. Bello??????
bellissimi esempi e spiegazioni. mi puoi dire quanto
nicol costa il tuo corso e dove lo reperisco
Sono un appassionato di presepi che considero espressione meravigliosa di arte. Ti ringrazio infinitamente per aver voluto condividere tanto della tua arte. Sei incredibilmente bravo. Grazie